Rouge, il fuoco sulle labbra di Isabel Del Greco. Recensione.

received_162562361219761” Ero la Dea risvegliata nel corpo della donna”

Isabel Del Greco, scrive: “Di me stessa, dovrei dire che sono un’ esordiente scrittrice di porno-rosa, se non fosse per il fatto che di rosa, nelle mie storie, se ne intravede davvero poco. Di sesso, in compenso, ne troverete un bel po’…” ma dimentica un aggettivo per descriversi: talentuosa.
Una nuova autrice, dunque, che porta nel panorama della letteratura erotica un contributo interessante, poiché capace di pizzicare gli stuzzicanti fili di seduzione coinvolti nel campo magnetico dell’attrazione e dell’eccitamento.

Rouge è una donna determinata, attraente, in carriera, consapevole, intelligente ma, soprattutto, appartiene a se stessa, anche quando si sottomette

“fui compiaciuta dal modo in cui rispettava le regole, giocando nelle zone d’ombra del nostro accordo” .

Ci racconta lei stessa la propria vita e noi, l’ascoltiamo perché è di un’autenticità disarmante. Ci racconta del matrimonio con Antonio, una gabbia d’oro da cui riesce a liberarsi solo quando il ricatto da lei súbito si ribalta nel proprio riscatto personale

” il rito era terminato, il sacrificio compiuto, il conto era saldato. Avevo pagato il mio debito e, al tempo stesso, avevo distrutto per sempre la famiglia che odiavo. Avevo vinto. Avevo perso.”

Ci racconta dell’amore per Giorgio, prima amante e poi compagno, con cui gode di una complice e intrigante perversitá condivisa

“La mia concentrazione, preda di quel dolce tormento, si spezzava e si ricomponeva a ondate. La bocca del mio uomo che mi faceva godere alle mie spalle e lo sguardo adorante del ragazzo fisso su di me, mentre lo portavo all’apice.”

E poi, ci racconta tutti i piccanti episodi che ruotano intorno al suo rouge Chanel, il fuoco passato sulle labbra per giocare sensualmente la propria sottomissione; il proprio potere. Incontriamo così un fotografo ripugnante ma capace di catturare scatti vanitosi, un direttore che proprio non ci aspetteremmo, un maestro cubano stereotipato, un allievo da svezzare, un enigmatico venditore di biancheria intima, un vicino di casa illuso di averla in pugno e tanti altri curiosi personaggi, capaci di rapire la nostra fantasia.

La scrittura della Del Greco sposa non di rado l’utilizzo di metafore, arricchendo così lo stile con immagini che coinvolgono il lettore creativizzandone l’eros.
Da segnalare la ricchezza del contributo emotivo, con cui la protagonista indaga non solo la sessualitá, ma anche il mondo interiore, quello degli affetti… il microcosmo della propria femminilitá.

La lettura di Rouge, il fuoco sulle labbra affascina i sensi, per chi apprezza la letteratura erotica dal sapore piccante e non disdegna l’ uso sapiente e consapevole di un linguaggio forte.

“più rendevo il mio corpo sfavillante, più sentivo il mio cuore intristirsi, come se fossi diventata il ritratto di Dorian Gray di me stessa”

“era come se un’eccitazione spirituale lottasse per trascendere la repulsione fisica”

Buona lettura.

N.b. i testi scritti tra virgolette sono citazioni tratte da Rouge, il fuoco sulle labbra di Isabel Del Greco.

Edito da Eroscultura

2 pensieri su “Rouge, il fuoco sulle labbra di Isabel Del Greco. Recensione.

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